Prepararsi al Metaverso.

Che cos’è il METAVERSO?

In una certa misura, parlare di cosa significhi “metaverso” è un po’ come discutere di cosa significava “internet” negli anni “70/80”. Gli elementi costitutivi di una nuova forma di comunicazione erano in fase di costruzione, ma nessuno poteva davvero sapere come sarebbe stata la realtà.
Dunque, che cos’è il metaverso? E’ il futuro di Internet? Oppure è un videogioco?. È difficile da dire.
Per aiutarti a capire quanto possa essere vago e complesso un termine “metaverso“, ecco un esercizio da provare: sostituisci mentalmente il termine “metaverso” con “cyberspazio“. Il novanta per cento delle volte, il significato non cambierà sostanzialmente.

Questo perché il termine non si riferisce a nessun tipo specifico di tecnologia, ma piuttosto a un ampio cambiamento nel modo in cui interagiamo con la tecnologia. In generale, le tecnologie che compongono il metaverso possono includere la realtà virtuale, caratterizzata da mondi virtuali persistenti che continuano a esistere anche quando non stai giocando, così come la realtà aumentata che combina aspetti del mondo digitale e fisico. Tuttavia, non è necessario che tali spazi siano accessibili esclusivamente tramite VR o AR. Un mondo virtuale, come aspetti di Fortnite a cui è possibile accedere tramite PC, console di gioco e persino telefoni, potrebbero essere “metaversali“.

Tutto ciò si traduce anche in un’economia digitale, in cui gli utenti possono creare, acquistare e vendere beni, attraverso una moneta (decentralizzata?) che si scontrerebbe con l’altro enorme business di questi giorni, gli NFTs. E, nelle visioni più idealistiche del metaverso, esso dovrebbe essere interoperabile, permettendoci di portare oggetti virtuali come vestiti o automobili da una piattaforma all’altra. Nel mondo reale, puoi comprare una maglietta al centro commerciale e poi indossarla al cinema. In questo momento, la maggior parte delle piattaforme ha identità virtuali, avatar e inventari legati a una sola piattaforma, ma un metaverso potrebbe permetterti di creare una persona virtuale da portare ovunque con la stessa facilità con cui puoi copiare la tua immagine del profilo da un social network a altro. (Figo no?).

È difficile analizzare cosa significhi tutto questo, i tempi non sono del tutto maturi, ma credo, almeno nella mia visione, che potrebbe avere buona parte di elementi di un videogioco VR.

Quest’ultima ipotesi, quella del videogioco, a mio modo di vedere, non va troppo lontano dal concetto di “metaverso”. Si, se ci pensi, l’aspetto squisitamente ludico, di intrattenimento, o meglio ancora come direbbero i bravi, di immersività, lo fa assomigliare maledettamente ad un marketplace VR, dove, un giorno non molto lontano, potremmo scansire con precisione millimetrica il nostro corpo, tramutando lo stesso in un modello 3d, indossare un device VR, entrare in un negozio virtuale e, vederci addosso un intera collezione per poi scegliere un modello che, di fatto, già abbiamo misurato (senza possibilità di RESO) e aspettare solo che lo stesso ci arrivi bello e confezionato a casa.

Giovanni Messina

Ebbene, dire che Fortnite è “il metaverso” sarebbe un po’ come dire che Google è “Internet“. Anche se tu potessi, in teoria, trascorrere molto tempo a Fortnite, socializzando, comprando cose, imparando e giocando, ciò non significa necessariamente che comprenda l’intero ambito del metaverso. D’altra parte, proprio come sarebbe corretto dire che Google costruisce parti di Internet, dai data center fisici ai livelli di sicurezza, è altrettanto accurato dire che il creatore di Fortnite Epic Games sta costruendo parti del metaverso. E non è l’unica azienda a farlo. Parte di quel lavoro sarà svolto da giganti della tecnologia come Microsoft e Facebook, l’ultimo dei quali è stato recentemente rinominato Meta per riflettere questo lavoro, anche se non siamo ancora del tutto abituati al nome. Molte altre aziende assortite, tra cui Nvidia, Unity, Roblox e persino Snap, stanno tutte lavorando alla costruzione dell’infrastruttura che potrebbe diventare il metaverso.
È a questo punto che la maggior parte delle discussioni su cosa comporta il metaverso iniziano a fare “acqua“. Abbiamo un vago senso di ciò che attualmente esistono cose che potremmo chiamare il metaverso, e sappiamo quali aziende stanno investendo nell’idea, ma non sappiamo ancora di cosa si tratta. Facebook, pardon, Meta, non si riesce ancora a capire, forse includerà case finte in cui puoi invitare tutti i tuoi amici a uscire. Microsoft sembra pensare che potrebbe coinvolgere sale riunioni virtuali per formare nuovi assunti o chattare con i tuoi colleghi remoti. Insomma sembrerebbero delle cose già esistenti ma aggravate dall’elemento di cui prima: l’immersività.

A proposito di Meta(verso).

Ad un certo punto durante la presentazione di Meta sul metaverso, la compagnia ha mostrato uno scenario in cui una giovane donna è seduta sul suo divano mentre scorre Instagram quando vede un video pubblicato da un’amica di un concerto che sta accadendo dall’altra parte del mondo. Il video passa quindi al concerto, dove la donna appare in un ologramma in stile Avengers. È in grado di stabilire un contatto visivo con la sua amica che è fisicamente lì, entrambi sono in grado di ascoltare il concerto e possono vedere un testo fluttuante in bilico sopra il palco. Sembra interessante, ma non sta davvero pubblicizzando un prodotto reale, e nemmeno un possibile futuro. In effetti, ci porta al problema più grande con “il metaverso”.

Con il metaverso, ci sono alcuni nuovi elementi costitutivi, come la possibilità di ospitare centinaia di persone in una singola istanza di un server (idealmente le versioni future di un metaverse saranno in grado di gestire migliaia o addirittura milioni di persone contemporaneamente), o strumenti di rilevamento del movimento in grado di distinguere dove sta guardando una persona o dove sono le sue mani. Queste nuove tecnologie possono essere molto eccitanti e sembrare futuristiche.
Quindi, come fanno le aziende tecnologiche a mostrare l’idea della loro tecnologia senza mostrare la realtà di cuffie ingombranti e occhiali stupidi? Finora la loro soluzione principale sembra essere semplicemente quella di fabbricare la tecnologia. Probabilmente, la donna olografica della presentazione di Meta, odio frantumare le illusioni, non è possibile mostrarla nemmeno con versioni più avanzate della tecnologia esistente. Quindi, a mio modo di vedere, esiste una distorsione di tutto in questo periodo, e alcuni video-presentazione vanno presi con le molle, è facile mostrare elementi accattivanti ma poi non facilmente orientabili al mainstream.

Un’altra delle demo di Meta mostrava personaggi che fluttuavano nello spazio: questa persona è legata a un’attrezzatura aerea immersiva o è semplicemente seduta a una scrivania? Una persona rappresentata da un ologramma: questa persona ha un auricolare e, in tal caso, come viene scansionata la sua faccia? E a volte, una persona afferra oggetti virtuali ma poi tiene quegli oggetti in quelle che sembrano essere le loro mani fisiche. Insomma, a mio modo di vedere, molta di quella roba potrebbe essere fuffa.

Gli Assets del Metaverso.

Bene, ora, non solo Meta sta prendendo quella direzione, come detto in precedenza molte aziende stanno costruendo il proprio metaverso di distribuzione. Utilizzando una tecnica sculpture attraverso un algoritmo che sto creando e mettendo a punto, ho cercato di riprodurre degli assets ideali sfruttando le tecnologie di cui disponiamo adesso ( Quest 2 al momento) per creare degli NFT’s.

Il concetto di Assets verso un device Vr dovrebbe, per non rischiare un sovraffollamento di dati del metaverso stesso, essere leggero in termini di peso, e dare un valore aggiunto al proprio piccolo pezzo di metaverso. Degli assets che pesano poco più di 3 mb (un immagine raster o povo più) e che quindi non rischiano, se inseriti in ambienti funzionali, di aggravare sulla restituzione Vr di un ambiente.

La mia prima collezione di NFTs.

Un giorno, quando avrai il tuo pezzo di metaverso, e se hai letto l’intero articolo probabilmente ti affascina questo mondo, valuta pure di appendere al muro, quello virtuale ovviamente, una delle mie sculture di cui ti porto degli esempi:

https://sketchfab.com/3d-models/0003-antonio-de-curtis-67ca676f49084227ad47915f2d852d82
https://sketchfab.com/3d-models/0023-walter-mattaw-0d8097aa76b64c26b8cbea564a0432fc

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Virtual Gallery Art

Sei sei qui sei interessato all’argomento Galleria d’arte virtuale. Cercherò di spiegarti cosa, secondo il mio modesto parere, significa possedere una Galleria D’Arte online di qualità.

Intanto, se sei un’artista e vuoi pubblicare le tue opere in uno stazio virtuale, quello che posso consigliarti, è di creare un’ambiente accogliente ed interattivo, in modo che le persone che entrano nel tuo spazio, siano catturate anche, ma direi soprattutto, dall’esperienza globale.

Affidarsi a servizi online, lascia il tempo che trova. Esperienze simili, spesso piatte e senza alcun coinvolgimento e immersività interattiva.

Ad ogni modo, nel caso volessi affidarti a servizi online, molti professionisti fanno affidamento a Kunmatrix, il link lo trovi di seguito:

https://artspaces.kunstmatrix.com

Se hai bisogno invece di un’app che sia fruibile e distribuibile verso la Realtà Virtuale, il Desktop, il Mobile e il Web in Pixelstreaming, allora avrai bisogno di un professionista per la realizzazione.

Di seguito ti mostro la mia Gallery Art in VR, Desktop e Mobile:

Come ho realizzato la mia Galleria d’Arte Virtuale?

La mia Gallery Art è stata realizzata interamente dal sottoscritto, in Unreal Engine . Unreal Engine, per chi non lo conoscesse, è uno dei Software più attrezzati, per realizzare questi tipi di Progetto. Software infinito, e per questo, dalle potenzialità infinite spaziando dalla realizzazione del punto alle realizzazioni cinematografiche.

A cosa servono le gallerie d’arte virtuali ?

Oggi, più che mai nella storia, un’artista ha il bisogno di esporre le proprie opere. La possibilità di vendere le proprie opere online, è aumentata esponenzialmente dall’avvento degli NFT. Tutti pazzi per gli NFT. Se non conosci questo mondo ti aiuto a capirlo in questo articolo.

Perchè gli spazi espositivi dovrebbero essere interattivi?

Come nelle gallerie “Reali”, anche quelle virtuali dovrebbero essere un luogo dove muoversi dinamicamente ed essere circondati da elementi di contesto e di interazione. Ad esempio, nella mia galleria d’arte, puoi fermarti a guardare un film in 3d che, stesso io, mi occupo di mandare in streaming.

Quindi puoi passeggiare (L’esperienza completa in Realtà Virtuale), puoi guardarti i dipinti in 3d, ricostruiti totalmente in 3d attraverso accurate “Depth Map”, chiacchierare con altri che entrano in Multiplayer, guardare un film, guardare l’acquario stereoscopico e tanto altro. Tutto questo ti cattura e ti rimane incollato all’esperienza. Insomma una Galleria D’arte in VR deve differenziarsi e darti l’effetto WOW!!

Perchè in VR?

A questa domanda ti rispondo subito e senza indugi. Non esiste al mondo, per questo genere di cose, un’esperienza migliore della realtà virtuale. La realtà virtuale, simulando il mondo reale, è l’esperienza che più tiene incollato lo spettatore allo spazio fisico che lo circonda, fino a confondere, e credetemi, il reale con il virtuale. Se ti interessa approfondire ti demando ad una mia intervista a Virtual Vernissage in questo articolo.

Come immagini il futuro delle Galleria D’arte Virtuali?

Le gallerie d’arte virtuali saranno sempre più ricercate, con l’arrivo imminente, e più maturo, del Metaverso non è ormai più difficile immaginare il futuro. Persone che parlano, si muovono, esattamente come negli spazi fisici, guardano film, commentano opere, tutti insieme nel contenitore virtuale, e in un tempo non molto lontano, saremo presenti più nel virtuale che nel reale. (Se volessimo considerare il PC e i vari device, direi che già lo facciamo. Roba da NERD).

La mia collezione di opere su OpenSea

Se vuoi dare un’occhiata la trovi quì : https://opensea.io/Arkpuntozero

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NFT la mia prima collezione su Opensea.

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Non Fungible Token

Era un pò di tempo che pensavo di entrare nel mondo NFT, non avevo ancora preso una decisione quando mi sono detto: “MA IO SONO IL DIGITALE !!”

Certo, nella mia vita ho sempre speso il mio tempo nell’informatizzazione di tutto quanto fosse materializzabile attraverso un disegno. Prima le immagini statiche, poi i video, poi il Real-Time fino alle VR AR e MR come, quest’ultime, costruttori di esperienze.

Ora, bisognava testare questo mondo, tanto affascinante quanto complesso, e dare corpo ad un progetto.

Ma facciamo un passo indietro. Hai mai sentito parlare di NFT?

Se non hai ancora sentito parlare di NFT, nei prossimi anni sicurmente avrai modo di incrociarli, qualsiasi sia il tuo campo. Questa tecnologia è un po’ sbalorditiva nel senso che è così semplice ma rivoluzionaria. Gli NFT cambieranno il modo in cui trasmettiamo i dati e ci connettiamo tra loro. La comunità NFT sta crescendo ora più velocemente che mai.

Oggi voglio discutere di cosa sia un NFT e perché questa tecnologia sta crescendo così rapidamente. bene iniziamo!

Cosa sono gli NFT?

Gli NFT, noti anche come token non fungibili, sono un’unità di dati archiviata nella tecnologia blockchain. Questi dati vengono solitamente archiviati in un’opera d’arte contenente accesso esclusivo . Non aver paura, il concetto di base è molto semplice. Sostanzialmente esistono beni Fungibili, come le banconote ad esempio, e beni non fungibili, come un’opera d’arte ad esempio. Se io scambiassi con te 10,00€, lo potrei fare, il valore resterebbe 10,00€, ma se volessi scambiare la “Mona Lisa” che ho nel mio ufficio con quella del Louvre, questo rappresenterebbe un GROSSO problema. La Gioconda, quella di Leonardo, è unica. Puoi farne quante stampe vuoi, o affidarti ad un’eccellente pittore per restituirne una copia, sempre una copia resterà. Il valore dell’artista, della storia e tutto quanto orbita intorno all’opera non lo possiamo scambiare, per questo, non fungibile.

A cosa servono gli NFT?

Gli NFT sono token che possono consentire l’accesso a contenuti esclusivi, prodotti futuri, premi o eventi. Ogni NFT, a seconda di come viene utilizzata dal venditore, può sbloccare diversi livelli di accesso all’abbonamento. Questo è il motivo per cui gli NFT sono solitamente così costosi.

Quindi, c’è da pensare che gli NFT cambieranno il mondo?, Mi riferisco non solo al digitale. Gli NFT stanno eliminando gli intermediari. Ora puoi vendere NFT direttamente senza distribuire biglietti al tuo pubblico o alla tua comunità. Gli imprenditori e gli imprenditori saranno quelli che trarranno vantaggio da questa tecnologia blockchain. Gli NFT consentiranno anche ai creatori di contenuti di connettersi con la community e vendere token per contenuti esclusivi e creare un’arte unica da quel creatore di contenuti specifico. Queste opere d’arte sono progettate in modo da non poterle copiare o duplicare. Sono stati originariamente creati per proteggere o proteggere il lavoro degli artisti. Ciò significa che solo una persona potrebbe possedere l’originale o alcune persone potrebbero possedere parte di una raccolta scarsa di quell’artista o creatore di contenuti. Gli NFT stanno cambiando il nostro mondo in base al modo in cui comunichiamo tra loro e trasmettiamo informazioni. Per i consumatori, può essere un ottimo modo per mantenere qualcosa di molto personale e speciale dai tuoi creatori di contenuti preferiti.

Come si acquistano NFT?

Poiché gli NFT sono token basati su Ethereum, la maggior parte dei mercati accetta solo ETH come forma di pagamento. OpenSea è il primo e più grande mercato NFT al mondo. Chiunque può creare e acquistare NFT qui, anche se non sei un creatore di contenuti o non hai alcuna conoscenza della tecnologia blockchain. Puoi accedere ad OpenSea da questo link.

Gli NFT possono aumentare di valore?

Se sei un collezionista, è molto probabile che stai costruendo un portafoglio che potrebbe aumentare di valore nel corso di alcuni mesi o alcuni anni. Gli NFT hanno sicuramente il potenziale per aumentare di valore a seconda di chi sia il creatore. Non sai mai fino a che punto andrà questo determinato creatore di contenuti o chi un giorno influenzerà la società. L’acquisto di un NFT oggi, potrebbe rivelarsi un’opera d’arte rara in futuro. Andiamoci sempre con le “Molle” mi raccomando, e se sei completamente a digiuno su queste tematiche, ti consiglio di approfondire attraverso il WEB che è zeppo di informazioni, e, altro consiglio, cerca di frequentare una “Rete” pulita in quanto, nel mondo delle Crypto, esiste tutta una serie di “Venditori di Fumo”.

Gli NFT diventeranno mainstream?

La mia opinione personale è che lo diventeranno. La comunità NFT cresce ogni giorno e man mano che sempre più creatori di contenuti trovano il modo di fornire più valore alle loro comunità, le NFT continueranno a essere una fonte di esclusività e connessione.

La mia Collezione.

Ecco, ora veniamo alla parte più interessante, dal mio punto di vista insomma. Nella mia piccola collezione, ho cercato sempre di ispirarmi ad un tema, un contenuto, un personaggio, insomma, ho cercato di raccontare una storia attraverso una “Tavoletta Scolpita”. Di seguito puoi trovare alcuni esempi.

Lady Diana 3d Sculpt

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Bill Gates (Pandemic Theme)

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Pandemic Theme

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La mia collezione su OpenSea

L’intera collezione puoi trovarla su OpenSea al seguente indirizzo: https://opensea.io/Arkpuntozero

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